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Il muschio a cura della Dott.ssa Molinari Marilisa

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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I MUSCHI

……Erano prima del tempo degli uomini, ben prima di quello degli alberi e dei fiori …..   (Véronique Brindeau)

Se alle Alghe dobbiamo l’inizio di quel meraviglioso processo che si chiama fotosintesi, alle Briofite dobbiamo riconoscere l’enorme coraggio evolutivo che hanno dimostrato lasciando l’ambiente acquatico per avventurarsi a colonizzare l’ambiente terrestre. 

I muschi appartengono a questa grande famiglia delle Briofite e il loro apparire sulla terra risale a circa 400/500 milioni di anni fa.  

Sopravvivono come antichi testimoni e ricoprono ancora di un soffice tappeto verde alberi, rocce e qualsiasi substrato che sia abbastanza umido da permettere loro il processo riproduttivo che, ricordando la loro antica origine, ha ancora bisogno dell’acqua per essere svolto.

Di questa antica origine conservano anche la semplicità della loro struttura; non hanno tessuti di sostegno e quindi non si possono sviluppare in altezza e non hanno tessuti vascolari che consentano un trasporto altamente efficiente di linfa ed acqua ma si avvalgono di processi osmotici per idratarsi. 

Le oltre 10.000 specie di muschi che colonizzano il nostro pianeta si trovano in ogni ambiente, ad ogni latitudine e in qualsiasi clima, a dimostrazione della loro grande capacità adattiva.

Se non riusciamo ad immaginare un presepe senza il muschio ricordiamoci però che ne è vietata la raccolta in quanto la loro funzione in un bosco è di fondamentale importanza: trattengono i semi delle piante mantenendo l’umidità necessaria alla loro germinazione, assorbono grandi quantità di anidride carbonica dall’atmosfera e soprattutto sono piante colonizzatrici che riescono a vegetare in ambienti marginali fornendo uno strato di humus che verrà in seguito utilizzato dalle piante più esigenti. 

In Italia vegetano circa 1.000 specie di muschi spesso difficilmente classificabili perché molto simili tra di loro ma è interessante segnalarne almeno uno:

L’Orthotrichum rogeri o muschio setoloso, una volta rarissimo, viene oggi segnalato in più ambienti fra cui il territorio lombardo. E’una specie endemica   europea, diffuso dai Pirenei alla Scandinavia e dall’Europa centrale al Caucaso. 

Buona notizia, questa della sua diffusione, significa che alcuni ecosistemi si sono rinaturalizzati e ci fanno ben sperare. Del resto, senza muschio nel bosco dove potrebbero vivere gli Elfi e gli Gnomi delle nostre favole?

(A cura della Dott.ssa Marilisa Molinari)