Anello dei Tre Faggi
09/03/2017
Alle ore 8,30, lasciate le auto, dal paese di Fuipiano ci incamminiamo lungo la comoda strada agrosilvopastorale che sale allo “Zuc di Valbona”. La giornata e’ bellissima, limpida e soleggiata. Su, all’altezza di 1500 metri, si vede una bella neve.
A meta’ del percorso, deviamo su un sentiero che troviamo sulla destra “consigliati” dal nostro Elio che proprio non riesce ad evitare i sentieri ripidi e con i bolli rossi!
Abbandoniamo quindi la retta via … ma, poco male: questa deviazione sara’ l’unica parte un poco impegnativa della escursione.
Raggiungiamo localita’ Bocca del Grassello e per salire allo Zuc dobbiamo voltare a sinistra; abbiamo raggiunto la parte innevata della montagna ma non ci sono problemi per i nostri piedi che appoggiano fermi e morbidi sulla bella neve.
Dalla vetta ritorniamo sui nostri passi, ripercorriamo la Bocca e cominciamo a salire verso I Canti che raggiungiamo con poco meno di un’ora di cammino. Onoriamo la Madonnina posta sul cippo, con un modesto ma sincero canto.
I fotografi, che si erano attivati sin dai primi minuti, su queste cime si scatenano e noi tutti stiamo al gioco e ci sottoponiamo alle “laboriose” pose.
D’altra parte i luoghi, con questo sole e questa neve, sono molto fotogenici ed il panorama è fantastico.
Piu’ vicini vediamo il Resegone, la Grigna, il Legnone, il Passo Baciamorti, il Cancervo, le Prealpi Orobiche; lontano vediamo Milano, gli Appennini, le Alpi……
Riprendiamo il sentiero che ora comincia a scendere ed in poco tempo raggiungiamo “I Tre Faggi” che si trovano proprio alla fine del bosco ed all’inizio dei pascoli: sono li’, ed ascoltano le parole di ammirazione dei passanti, da alcuni secoli. Inoltre, oggi sorvegliano la nostra sosta di mezzogiorno.
Riscaldati dal sole e rifocillati, scendiamo ora verso il paese che decidiamo di visitare.
Fuipiano e’ l’ultimo paese sul lato destro, per chi sale, della Valle Imagna, ha una bella chiesa posta su un terrazzamento e domina la valle, e molte case, villette e condomini sparsi in lungo ed in largo sul facile pendio, molte seconde case, ma nulla di caratteristico.
Veramente bello e’ il borgo Arnosto che con fondi pubblici ed alcuni proprietari privati e’ stato ristrutturato a partire dagli anni 2000.
Ci sono porticati e piazzette, una chiesetta, il municipio, la biblioteca a varie abitazioni tutte in pietra, con le finestre munite di vecchie inferiate e, soprattutto, con i formidabili tetti, molto spioventi, formati con le tipiche pietre sovrapposte.
Non posso che far mie le parole di una iscrizione che troviamo il luogo e che, riassumendo, dice che le vecchie case erano costruite in un modo che davano più valore alla bellezza naturale dei luoghi mentre le nuove case troppo spesso rovinano il paesaggio.
Rosanna
Lunghezza percorso: 7.2 Km - Dislivello: 650mt
Escursionisti: (18) Adriano, Antonietta, Armando, Clara, Dario, Efrem, Elio, Elisabetta, Franco, Gianmario, Gigi, Giovanni, Ida, Lucia, Marilena, Paolo, Roberto, Rosanna.