Itinerario n. 2
Croce di San Luigi
Punti di interesse: Chiesetta di Santa Maria a Comenduno, Cappella degli Alpini, il Fontanì, Azienda agricola Battista Aquilini, Pradel, Merà (nei pressi), Col de Bates (nei pressi), Croce di San Luigi, Madonna del Brandenì (nei pressi)
Chiesetta di Santa Maria, Comenduno
696 m
696 m
7300 mt. Orario
escursionistico, ore 3.00 min.
375 m
1000 m
E: (escursionistico)
Percorribile solo a piedi
Fino a poco prima del “Col del Batès” il percorso è lo stesso del n. 4; dal bivio il sentiero corre quasi parallelo agli strati del Giurassico e non presenta particolari di interesse se non nei pressi di quota 750, dopo aver superato la Val Brendena: sul costone, è possibile trovare bei pezzi di selce da bianco grigiastra a quasi nera e poco sotto il sentiero si trova uno strato a molluschi fossili silicizzati, però non facilmente estraibili dalla roccia.
Nella successiva discesa si attraversano in successione gli strati del Lias inferiore (Giurassico) e quelli del Retico superiore che formano le imponenti masse rocciose che attraversano quasi orizzontalmente la montagna e alla sommità delle quali è posta la Madonnina del Narciso.
Numerose le specie di fiori che si possono vedere in tutte le stagioni: in primo luogo i narcisi, che, anche se non abbondanti come nei prati di Ganda, offrono sempre uno spettacolo per la loro fioritura molto precoce.
Tra le rocce i rari semprevivi e nei pascoli più asciutti i bianchi asfodeli alti anche oltre 1 metro. Da ricordare anche i rari iris, i gladioli, i garofani e ultimi a fiorire le genziane germaniche e i rari colchici, scambiati spesso per crochi a fioritura autunnale.
Descrizione del percorso:
Dalla chiesetta di Santa Maria alla cappella degli Alpini
Il percorso prende inizio dalla chiesetta di Santa Maria a Comenduno (quota 374 m), all’incrocio tra via Santa Maria e via Briolini.
Guardando la facciata della chiesa vediamo, a sinistra dell'ingresso, una serie di cartelli che indicano i diversi itinerari che si dipartono dalla chiesetta nella nostra direzione. Alle nostre spalle un totem a 3 facciate riporta le mappe e la segnaletica degli altri itinerari del Monte Rena.
Iniziamo il nostro itinerario imboccando via Santa Maria, la strada in salita a sinistra rispetto la facciata della chiesetta.
Dopo pochi passi superiamo un garage, sulla cui spalla sinistra si vedono due bolli gialli; proseguiamo dritti ed arriviamo ad uno slargo ove, proseguendo dritto, imbocchiamo un sentiero a gradoni in cemento, in ripida salita, chiuso tra due alti muri e contrassegnato da un cartello che ci indica che questo tratto di percorso è in comune con gli itinerari nr. 6 (sentiero Agostino Noris), nr.7 (sentiero della Barchessa Antonio Manganoni), nr.2 e nr.4.
Dalla cappella degli Alpini al Fontanì
Usciti da questo tratto di percorso a gradoni svoltiamo a destra ed arriviamo alla cappella degli Alpini che lasceremo sulla nostra destra proseguendo dritti su via degli Alpini, in salita su fondo asfaltato che presto si trasformerà in fondo in cemento. Passiamo davanti ad una fontanella (sorgente Fontaní) sulla nostra sinistra, che da un po' di tempo è chiusa, mentre alla nostra destra si innesta un ripido sentiero che sale dal Parco Martinelli di Comenduno.
Dal Fontanì alla Stalla Martinelli
Proseguiamo dritti su questo tratto di strada agrosilvopastorale e dopo una marcata curva a sinistra lasciamo, sulla nostra destra, lo stacco del sentiero nr.7 (sentiero della Barchessa Antonio Manganoni), molto ripido e contrassegnato dal relativo cartello. Siamo in località Casailetti. Poco più avanti incontriamo, sulla destra, un cartello che indica vendita formaggi (Azienda Agricola Aquilini Battista).
Proseguiamo e poco dopo incontriamo un altro cartello (da rifare) che ci indica di lasciare la via Degli Alpini svoltando a destra per imboccare un tratto dell’antica mulattiera che collegava Comenduno a Ganda. Dopo circa 150 m convergiamo su via Perola, una strada Agrosilvopastorale asfaltata e piuttosto ripida.
Dalla Stalla Martinelli al bivio per Merà
Dopo la prima curva a sinistra incontriamo la stalla Martinelli a monte della quale un cartello indica la svolta per il sentiero nr. 1; noi proseguiamo dritti mantenendoci su via Perola, che, dopo una curva a destra, procede in ripida salita con qualche curva su fondo in cemento, a tratti asfaltato.
Dopo aver superato, sulla nostra sinistra, una strada privata che scende ripida da una baita immettendosi su via Perola, incrociamo, sulla destra, il sentiero nr. 7 della Barchessa - Antonio Manganoni, che dopo pochi metri abbandona la via Perola per inerpicarsi alla nostra sinistra (foto nr. 6).
Ci manteniamo su Via Perola, che ora procede meno ripida e dopo aver attraversato la valletta della Barchessa (foto nr. 7) vediamo sulla nostra destra due deviazioni private che conducono ciascuna ad una baita. Sulla sinistra vediamo un bel crocefisso di legno ed alle sue spalle degli alveari in una radura dove il bosco si dirada.
Proseguiamo ancora in salita e poco sopra, su un'ampia curva a sinistra si innesta il sentiero che proviene da Merà; ci manteniamo sulla strada agrosilvopastorale, vediamo in alto sulla destra spuntare la baita Pradel e passiamo accanto ad un roccolo dal quale si gode una bella vista sulla valle.
Dal bivio per Merà a località Pradel
Poco dopo il roccolo arriviamo al bivio per Merà, sulla nostra destra, segnalato da apposito cartello. Alla nostra sinistra c'è un parcheggio per le auto munite di permesso per percorrere la strada agrosilvopastorale; noi proseguiamo dritti su una mulattiera che procede abbastanza ripida con ampie curve; dopo la seconda curva si stacca il sentiero che conduce alla baita in località Pradel.
Proseguiamo dritti e dopo un'altra curva e controcurva (foto nr. 6), sulla destra c'è la strada di accesso alla baita Pradel che sorge su un bel punto panoramico e la deviazione per chi prosegue sul sentiero nr. 6 Agostino Noris. Noi rimaniamo ancora per un pò sulla strada agrosilvopastorale
Da località Pradel a poco prima del Col de Bates
Poco dopo aver lasciato la località Pradel vediamo sulla nostra destra un'altra stradina che porta ad una piccola sorgente e ad una baita dalla quale si gode una bellissima vista sulla Valle Seriana. Noi però proseguiamo dritti ed affrontiamo un lungo rettilineo molto ripido che ci porta ad una curva sulla quale un cartello ci indica di abbandonare la mulattiera che in pochissimi minuti ci porterebbe al Col del Bates e proseguiamo dritti per imboccare il sentiero.
Dai pressi del Col del Bates alla baita Corté
Lasciamo quindi la strada ed imbocchiamo il sentiero indicato dal cartello in direzione "Croce San Luigi, sentiero nr. 2".
Percorriamo un primo tratto di sentiero in ripida salita su fondo fangoso che potrebbe essere scivoloso e superiamo il sentiero che proviene dal Col De Bates in prossimità di una baita. Adesso il sentiero prosegue quasi pianeggiante ed in prossimità di una valletta incrociamo, sulla sinistra, il sentiero nr. 6-Agostino Noris che scende a valle. Proseguiamo ed usciamo dal bosco attraversando un ampio pascolo in vista della bella baita Corté, oggetto di recente ristrutturazione, dalla quale si gode di un ampio panorama sui monti dell'alta Valle Seriana e sul roccolo nei pressi della baita.
Dalla baita Corté alla Croce di San Luigi
Procediamo in direzione opposta di quella indicata dal cartello del sentiero nr. 6, trascuriamo il primo cancelletto che vediamo poco più in basso di noi e dopo un breve zig zag attraversiamo il secondo cancelletto avendo cura di chiuderlo dopo il nostro passaggio e di dare ancora uno sguardo al panorama alle nostre spalle.
Il sentiero adesso costeggia il capanno fisso di caccia nr. 629 e ci offre ancora un ampio sguardo sulla valle.
Ancora un breve tratto di sentiero in salita ed arriviamo alla Croce di San Luigi che svetta sulla valle con la sua struttura in acciaio alta 12 m, posata in opera nel 1990, con una teca contenente le reliquie di San Luigi e di S. Alessandro. Vicino alla croce troviamo un altare in pietra ed un masso con la scritta: "Così ha detto: amatevi come io vi ho amato - 1990".
Voltiamoci verso valle e l'ombra della croce sembra indicarci la direzione nella quale dobbiamo proseguire. Il sentiero procede in ripida salita su fondo spesso scivoloso.
Dalla Croce San Luigi al bivio per la Madonna del Brandenì
Lasciamo la Croce alle nostre spalle ed inerpichiamoci sul sentiero che conduce alle antenne ed alla cima del Monte Rena, fino a raggiungere il cartello segnaletico del sentiero nr. 2, dove abbandoniamo la salita e svoltiamo a sinistra cominciando la discesa verso valle su sentiero piuttosto stretto con ampi tratti a zig zag e superiamo, su una curva, l'immissione della ripida scorciatoia che scende dalla Croce di San Luigi e ci soffermiamo a vedere l'ampio panorama sulla valle dell'Oltre Serio con il Monte Misma. Riprendiamo la discesa nel bosco, che procede dolce con ampi zig zag, attraversiamo la valletta della Brandena e poco dopo su una curva ignoriamo il sentiero che arriva dalla nostra desta e continuiamo la discesa superando un piccolo abbeveratoio per gli animali; la discesa diventa ora più ripida procedendo con attenzione tra sassi affioranti e terreno che potrebbe essere scivoloso; superiamo un altro cartello segnaletico del sentiero nr. 6 che risale in direzione opposta alla nostra, raggiungiamo un ulteriore bivio trascurando la svolta a destra segnalata come "Deviazione per Comenduno", nota come scorciatoia dei Cacciatori e attraversiamo una valletta alcune pozze d'acqua piovana sul fondo roccioso. Poco dopo ci innestiamo sul sentiero nr. 1 che arriva dalla Madonna del Narciso; svoltiamo a destra e da questo punto fino al bivio per la Madonna del Brandenì il sentiero nr. 2 si sovrappone al sentiero nr. 1. Attraversiamo la Valle Brandena con il Rio Gelminello. Proseguiamo passando tra alcuni massi, su un sentiero in ripida discesa che in breve ci porta al bivio a quota 560 m per la Madonna del Brandenì.
Cappella degli alpini
Dalla chiesetta di Santa Maria alla cappella degli Alpini
Il percorso prende inizio dalla chiesetta di Santa Maria a Comenduno (quota 374 m - foto nr. 1 - 3), all’incrocio tra via Santa Maria e via Briolini.
Guardando la facciata della chiesa vediamo, a sinistra dell'ingresso, una serie di cartelli (foto nr. 4) che indicano i diversi itinerari che si dipartono dalla chiesetta nella nostra direzione. Alle nostre spalle un totem a 3 facciate riporta le mappe e la segnaletica degli altri itinerari del Monte Rena.
Iniziamo il nostro itinerario imboccando via Santa Maria, la strada in salita a sinistra rispetto la facciata della chiesetta.
Dopo pochi passi superiamo un garage (foto nr. 5) , sulla cui spalla sinistra si vedono due bolli gialli; proseguiamo dritti ed arriviamo ad uno slargo ove, proseguendo dritto, imbocchiamo un sentiero a gradoni in cemento (foto nr. 6 e 7), in ripida salita, chiuso tra due alti muri e contrassegnato da un cartello che ci indica che questo tratto di percorso è in comune con gli itinerari nr. 6 (sentiero Agostino Noris), nr.7 (sentiero della Barchessa Antonio Manganoni), nr.2 e nr.4.
Distanza dalla partenza: | 200 m | Lunghezza del tratto: | 405 m |
Distanza dall'arrivo: | 7100 m | Quota: | 375 m slm |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Fontanì
Dalla cappella degli Alpini al Fontanì
Usciti da questo tratto di percorso a gradoni (foto nr. 1) svoltiamo a destra ed arriviamo alla cappella degli Alpini (foto nr. 2 e 3), che lasceremo sulla nostra destra proseguendo dritti su via degli Alpini (foto nr. 4), in salita su fondo asfaltato che presto si trasformerà in fondo in cemento. Passiamo davanti ad una fontanella (sorgente Fontaní - foto nr. 5) sulla nostra sinistra, che da un po' di tempo è chiusa, mentre alla nostra destra (foto nr. 6) si innesta un ripido sentiero che sale dal Parco Martinelli di Comenduno.
Distanza dalla partenza: | 300 m circa | Lunghezza del tratto: | 100 m |
Distanza dall'arrivo: | 7000 m | Quota: | 430 m slm |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Strada per Perola
Dal Fontanì al via Perola
Proseguiamo dritti su questo tratto di strada agrosilvopastorale (foto nr. 1) e dopo una marcata curva a sinistra lasciamo, sulla nostra destra, lo stacco del sentiero nr.7 (sentiero della Barchessa Antonio Manganoni) (foto nr. 2 e 3), molto ripido e contrassegnato dal relativo cartello. Siamo in località Casailetti (foto nr. 4). Poco più avanti incontriamo, sulla destra, un cartello che indica vendita formaggi (Azienda Agricola Aquilini Battista) (foto nr. 5).
Proseguiamo e poco dopo incontriamo un altro cartello che ci indica di lasciare la via Degli Alpini svoltando a destra (foto nr. 7 e 8) per imboccare un tratto dell’antica mulattiera (foto nr. 9) che collegava Comenduno a Ganda. Dopo circa 150 m convergiamo su via Perola (foto nr. 11 e 12), una strada Agrosilvopastorale asfaltata e piuttosto ripida.
Distanza dalla partenza: | 800 m | Lunghezza del tratto: | 500 m |
Distanza dall'arrivo: | 6500 m | Quota: | 525 m slm |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Bivio Merà
Dalla Stalla Martinelli al Bivio per Merà
Dopo la prima curva a sinistra incontriamo la stalla Martinelli (foto nr. 1) a monte della quale un cartello indica la svolta per il sentiero nr. 1; noi proseguiamo dritti mantenendoci su via Perola, che, dopo una curva a destra, procede in ripida salita (foto nr. 2 e 3) con qualche curva su fondo in cemento, a tratti asfaltato.
Dopo aver superato, sulla nostra sinistra, una strada privata che scende ripida da una baita immettendosi su via Perola (foto nr. 4), incrociamo, sulla destra (foto nr. 5), il sentiero nr. 7 della Barchessa - Antonio Manganoni, che dopo pochi metri abbandona la via Perola per inerpicarsi alla nostra sinistra (foto nr. 6).
Ci manteniamo su Via Perola, che ora procede meno ripida e dopo aver attraversato la valletta della Barchessa (foto nr. 7) vediamo sulla nostra destra due deviazioni private (foto nr. 8 e 9) che conducono ciascuna ad una baita (foto nr. 10). Sulla sinistra vediamo un bel crocefisso di legno (foto nr. 11) ed alle sue spalle degli alveari in una radura dove il bosco si dirada (foto nr. 12).
Proseguiamo ancora in salita (foto nr. 13) e poco sopra, su un'ampia curva a sinistra (foto nr. 14) si innesta il sentiero che proviene da Merà; ci manteniamo sulla strada agrosilvopastorale, vediamo in alto sulla destra spuntare la baita Pradel (foto nr. 15) e passiamo accanto ad un roccolo (foto nr. 16 e 17) dal quale si gode una bella vista sulla valle (foto nr. 18)
Distanza dalla partenza: | 2200 m | Lunghezza del tratto: | 1400 m |
Distanza dall'arrivo: | 5100 m | Quota: | 677 m slm |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Bivio Pradel
Dal bivio per Merà a località Pradel
Poco dopo il roccolo arriviamo al bivio per Merà (foto nr. 1), sulla nostra destra, segnalato da apposito cartello (foto nr. 2). Alla nostra sinistra c'è un parcheggio per le auto munite di permesso per percorrere la strada agrosilvopastorale; noi proseguiamo dritti su una mulattiera che procede abbastanza ripida con ampie curve (foto 3 e 4); dopo la seconda curva si stacca il sentiero che conduce alla baita in località Pradel (foto nr. 5).
Proseguiamo dritti e dopo un'altra curva e controcurva (foto nr. 6), sulla destra c'è la strada di accesso alla baita Pradel (foto nr. 7) che sorge su un bel punto panoramico (foto nr. 8) e la deviazione per chi prosegue sul sentiero nr. 6 Agostino Noris (foto nr. 9). Noi rimaniamo ancora per un pò sulla strada agrosilvopastorale
Distanza dalla partenza: | 2400 m | Lunghezza del tratto: | 200 m |
Distanza dall'arrivo: | 4900 m | Quota: | 713 m s.l.m. |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
località Baita Cortè
Da località Pradel a poco prima del Col de Bates
Poco dopo aver lasciato la località Pradel vediamo sulla nostra destra un'altra stradina (foto nr. 1) che porta ad una piccola sorgente (foto nr. 2) e ad una baita (foto nr. 3) dalla quale si gode una bellissima vista sulla Valle Seriana (foto nr. 4). Noi però proseguiamo dritti ed affrontiamo un lungo rettilineo molto ripido (foto nr. 5) che ci porta ad una curva (foto nr. 6) sulla quale un cartello (foto nr. 7) ci indica di abbandonare la mulattiera che in pochissimi minuti ci porterebbe al Col del Bates (sentiero nr. 4) e proseguiamo dritti per imboccare il sentiero.
Distanza dalla partenza: | 2800 m | Lunghezza del tratto: | 400 m |
Distanza dall'arrivo: | 4500 m | Quota: | 820 m s.l.m. |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Baita Corté
Dai pressi del Col de Bates alla Baita Corté
Lasciamo quindi la strada ed imbocchiamo il sentiero indicato dal cartello (foto nr. 1) in direzione "Croce San Luigi, sentiero nr. 2".
Percorriamo un primo tratto di sentiero in ripida salita su fondo fangoso (foto nr. 2) che potrebbe essere scivoloso e superiamo il sentiero (foto nr. 3 e 4) che proviene dal Col De Bates in prossimità di una baita (foto nr. 5). Adesso il sentiero prosegue quasi pianeggiante (foto nr. 6) ed in prossimità di una valletta incrociamo, sulla sinistra, il sentiero nr. 6-Agostino Noris che scende a valle (foto nr. 7). Proseguiamo ed usciamo dal bosco attraversando un ampio pascolo (foto nr. 8) in vista della bella baita Corté, oggetto di recente ristrutturazione (foto nr. 9), dalla quale si gode di un ampio panorama sui monti dell'alta Valle Seriana (foto nr. 10) e sul roccolo nei pressi della baita (foto nr. 11).
Distanza dalla partenza: | 3400 m | Lunghezza del tratto: | 600 m |
Distanza dall'arrivo: | 3900 m | Quota: | 870 m s.l.m. |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Croce San Luigi
Dalla Baita Corté alla Croce di San Luigi
Procediamo in direzione opposta di quella indicata dal cartello (foto nr. 1) del sentiero nr. 6, trascuriamo il primo cancelletto (foto nr. 2) che vediamo poco più in basso di noi e dopo un breve zig zag attraversiamo il secondo cancelletto avendo cura di chiuderlo dopo il nostro passaggio (foto nr. 3) e di dare ancora uno sguardo al panorama alle nostre spalle (foto nr. 4).
Il sentiero adesso costeggia il capanno fisso di caccia nr. 629 (foto nr. 5) e ci offre ancora un ampio sguardo sulla valle (foto nr. 6).
Ancora un breve tratto di sentiero in salita (foto nr. 7) ed arriviamo alla Croce di San Luigi (foto nr. 8) che svetta sulla valle con la sua struttura in acciaio alta 12 m, posata in opera nel 1990, con una teca contenente le reliquie di San Luigi e di S. Alessandro. Vicino alla croce troviamo un altare in pietra ed un masso (foto nr. 9) con la scritta: "Così ha detto: amatevi come io vi ho amato - 1990".
Voltiamoci verso valle e l'ombra della croce (foto nr. 10) sembra indicarci la direzione nella quale dobbiamo proseguire. Il sentiero procede in ripida salita su fondo spesso scivoloso
Distanza dalla partenza: | 3700 m | Lunghezza del tratto: | 300 m |
Distanza dall'arrivo: | 3600 m | Quota: | 960 m s.l.m. |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |
Bivio madonna del Brandenì
Dalla Croce San Luigi al bivio per la Madonna del Brandenì
Lasciamo la Croce alle nostre spalle ed inerpichiamoci sul sentiero (foto nr. 1) che conduce alle antenne ed alla cima del Monte Rena, fino a raggiungere il cartello segnaletico (foto nr. 2) del sentiero nr. 2, dove abbandoniamo la salita e svoltiamo a sinistra cominciando la discesa verso valle (foto nr. 3) su sentiero piuttosto stretto con ampi tratti a zig zag e superiamo, su una curva, l'immissione della ripida scorciatoia (foto nr. 4) che scende dalla Croce di San Luigi e ci soffermiamo a vedere l'ampio panorama (foto nr. 5) sulla valle dell'Oltre Serio con il Monte Misma. Riprendiamo la discesa nel bosco (foto nr. 6), che procede dolce con ampi zig zag, attraversiamo la valletta della Brandena (foto nr. 7) e poco dopo su una curva ignoriamo il sentiero che arriva dalla nostra desta (foto nr. 8) e continuiamo la discesa superando un piccolo abbeveratoio per gli animali (foto nr. 9); la discesa diventa ora più ripida procedendo con attenzione tra sassi affioranti (foto nr. 10) e terreno che potrebbe essere scivoloso (foto nr. 11); superiamo un altro cartello segnaletico (foto nr. 12) del sentiero nr. 6 che risale in direzione opposta alla nostra, raggiungiamo un ulteriore bivio trascurando la svolta a destra (foto nr. 13) segnalata come "Deviazione per Comenduno", nota come scorciatoia dei Cacciatori e attraversiamo una valletta alcune pozze d'acqua piovana (foto nr. 14) sul fondo roccioso. Poco dopo ci innestiamo sul sentiero nr. 1 (foto nr. 15) che arriva dalla Madonna del Narciso; svoltiamo a destra e da questo punto fino al bivio per la Madonna del Brandenì il sentiero nr. 2 si sovrappone al sentiero nr. 1. Attraversiamo la Valle Brandena (foto nr. 16) con il Rio Gelminello. Proseguiamo passando tra alcuni massi (foto nr. 17), su un sentiero in ripida discesa (foto nr. 18) che in breve ci porta al bivio (foto nr. 19) a quota 560 m per la Madonna del Brandenì.
Distanza dalla partenza: | 6100 m | Lunghezza del tratto: | 2400 m |
Distanza dall'arrivo: | 1200 m | Quota: | 560 m s.l.m. |
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo |