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Breve storia del Gruppo

Nel 1953, presso l’oratorio di Comenduno, cominciano le prime riunioni di un gruppetto di amici, formando la base dell’Unione Sportiva che assunse la denominazione “Abele Marinelli”, per ricordare l’amico scomparso in un tragico incidente durante una arrampicata sulle prime balze rocciose del Monte Rena, la montagna che a nord del paese domina Comenduno.

Nasce in quel periodo il primo direttivo con la presidenza di Dante Usubelli. Si praticano l’atletica, il ciclismo, la palla elastica e si organizzano le prime gite in montagna.

L’opera del Gruppo Sportivo “Abele Marinelli" è andata via via negli anni sempre più sviluppandosi in vari campi: da quello sportivo a quello ambientale, dal sociale al morale, dal coinvolgimento dei giovani alle attenzioni verso disabili e anziani…. in una parola, il grande entusiasmo ha coinvolto tutta Comenduno facendone un punto di riferimento per l’intera comunità Albinese.

Sono state tante le difficoltà superate, i problemi affrontati ma tanti anche i traguardi raggiunti.

Un aspetto importante del gruppo è l’aver amalgamato attorno a sé tutta la Comunità Comendunese, per cui il GS Marinelli è diventato negli anni il simbolo del paese stesso. Questo è stato possibile per la lungimiranza dei presidenti che si sono succeduti, specie del grandissimo e indimenticabile presidente Enzo Martinelli, i quali hanno sempre sostenuto e difeso la finalità principale del G.S. Marinelli che è quella di fare “Sport per tutti e di tutti”, articolandola in un gran numero di attività per ogni fascia di età ed estendendo gli interessi del gruppo sportivo anche ad attività turistiche, culturali, sociali, ambientali e di cura del territorio. 

Il successo è derivato anche dall’avere sempre operato in collaborazione con la parrocchia e l’oratorio di Comenduno nei quali ha trovato operatori del mondo ecclesiastico che hanno sempre sostenuto l’attività del gruppo, da ricordare tra questi: Don Carlo Pellegrini, ispiratore del primo nucleo di giovani, Don Aldo Nicoli fino all’attuale parroco don Alfio Signorini.

Il G.S. Marinelli ha il grande merito di continuare a promuovere lo sport non come puro agonismo, ma come momento di educazione e maturazione umana della persona, dando all’esperienza sportiva una dimensione di festa, di gioia, di occasione per stare insieme e fare amicizia.

Logo del 1956 Logo G.S. Marinelli nel 1956 - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.

1953: COME NACQUE L'UNIONE SPORTIVA "ABELE MARINELLI"

Note di Giuseppe Suardi in occasione del 30 anniversario di fondazione.

Il Gruppo Sportivo nacque dall'esigenza di seguire, coordinare ed organizzare l'attività; sportiva che stava nascendo e sviluppandosi nel nostro paese per merito di pochi giovani. Prima di allora si giocava alla palla elastica sulla strada e nel campo dell'Oratorio e si partecipava a qualche torneo nei paesi vicini, ma non vi era niente di veramente organizzato.

Nel 1953 alcuni giovani cominciarono a partecipare a gare di corsa in montagna ottenendo ottimi piazzamenti e le prime vittorie. Cominciarono anche le prime riunioni presso l'Oratorio con un gruppetto di amici che, stimolati dall'allora curato Don Carlo Pellegrini, formarono l'Unione Sportiva che assunse la denominazione di "Abele Marinelli", per ricordare il giovane amico perito durante una ascensione sulla montagna che domina Comenduno. Piano, piano l'Unione Sportiva allargo' la sua attività verso altri sport, con l'intento di coinvolgere e farvi partecipare il maggior numero possibile di persone. Proseguendo negli anni, crebbe l'amore per lo sport e soprattutto per la montagna, si comincio' a tirare i primi calci al pallone, a partecipare a gare di sci, a corse in bicicletta e via di seguito con i risultati che oggi parlano da soli.

A 30 anni dalla nascita si puo' dire (senza falsa modestia), ricordando le molte vittorie ottenute dai nostri atleti e i successi organizzativi, che il G.S. ABELE MARINELLI e' una bella realtà e che con l'aiuto di tutti dobbiamo impegnarci a mantenere, migliorare, ampliare e potenziare.

Abele Marinelli, l'esempio e lo stimolo

La sua passione erano lo sci e la montagna. Era disposto a rinunce e sacrifici pur di riuscire a praticarli. Fu questo il primo motivo della sua iscrizione alla sezione del C.A.I. di Bergamo. Le gite sciistiche in località tutte da scoprire rappresentavano al quel tempo un'occasione importante.

I suoi veri e grandi amici erano Marcello e Aldo Noris, accomunati dalla stessa grande passione per lo sci e per la montagna. 

Nel 1950, quando la famiglia Noris si trasferisce dalla località "Merà" a Comenduno, si consolida l'amicizia tra Abele, Marcello e Aldo ed è proprio con loro che negli anni 1950-51-52 effettua le sue più belle discese di sci.

Anche in quella giornata di maggio del 1953 l'accordo era con gli amici per un'escursione sul Monte Rena, il monte di casa. Ad un certo punto Abele decide di proseguire per la via più impervia e affascinante, gli amici non se la sentono.

Si accordano di ritrovarsi sulla sommità delle rocce, ma lo aspettano invano. Chiamano senza risposta, lo cercano, ridiscendono al punto dove si erano lasciati e purtroppo la tragica constatazione: Abele giace senza vita.

Su quel tratto di roccia infida, terminano tutti i sogni del giovane, tradito dal suo stesso entusiasmo.