Gli itinerari proposti sul Monte Rena consentono interessanti osservazioni faunistiche che variano con i differenti ambienti che si incontrano; si passa infatti da zone secche ed assolate, prive di vegetazione arborea o addirittura rocciose, a freschi, umidi ed ombrosi boschi d'alto fusto. E poi ci sono le vallette e le forre percorse da corsi d’acqua molto suggestivi.
Gli Invertebrati
Chi frequenta i nostri sentieri motivato da interesse per la natura e in particolare per la fauna potrà ricavare esperienze interessanti anche dall’osservazione delle creature più piccole, gli invertebrati, che sono anche i più numerosi e facili da osservare, spesso anche da molto vicino. Molluschi, aracnidi e soprattutto insetti meritano la nostra attenzione e potranno essere occasione di sorprendenti scoperte. Tra gli insetti sono particolarmente visibili e attraenti quelli di grandi dimensioni, vivacemente colorati e molto mobili, magari spesso in volo. Rispondono a queste caratteristiche soprattutto le libellule, le farfalle (talune davvero molto belle) e alcuni coleotteri come le cerambici e il cervo volante.
I vertebrati
Nei pressi dei corsi d'acqua e delle pozze d'abbeverata e nei luoghi più umidi è possibile incontrare degli anfibi come la salamandra pezzata (foto nr. 1), il rospo comune (foto nr. 2) e la rana dalmatina (foto nr. 3) e la temporaria; altri anfibi presenti, ma più rari e localizzati sono il tritone crestato (foto nr. 4), l'ululone dal ventre giallo (foto nr. 5) e la raganella (foto nr. 6).
L'incontro con i rettili, da alcuni poco gradito, è abbastanza frequente; un pò ovunque si possono osservare la comunissima lucertola muraiola (foto nr. 7), il ramarro (foto nr. 8) e l'orbettino (foto nr. 9); nelle zone più brulle e assolate è possibile imbattersi nel biacco, la comune biscia nera (foto nr. 10), mentre presso i torrenti e le pozze è presente la biscia d'acqua (foto nr. 11) e nei boschi il colubro d'Esculapio, il più grande dei nostri serpenti.
La vipera aspis, l'unico velenoso tra i nostri rettili, è presente, ma non costituisce un pericolo per l'escursionista prudente.
L'osservazione degli uccelli, da effettuare possibilmente con un buon binocolo, può essere praticata con soddisfazione un po’ ovunque; conviene appostarsi in luoghi panoramici o posti al confine di ambienti diversi, come una radura nel bosco, le rive dei torrenti o le pareti rocciose. Ovviamente si dovranno evitare inutili rumori e soprattutto azioni di disturbo nei pressi dei nidi. Fra le specie di maggior dimensioni e che più facilmente potranno essere osservate e riconosciute anche in volo, ci sono i corvidi come la ghiandaia, la cornacchia grigia e il corvo imperiale ma anche la gazza, arrivo recente avendo ampliato di pochi anni il suo areale, un tempo limitato alla pianura. Frequente osservare o almeno sentire i rapaci diurni, come il nibbio, la poiana e il gheppio che si mostra spesso mentre, cacciando le lucertole e gli insetti, resta fermo nel cielo facendo lo "spirito santo". Meno facile osservare lo sparviero che caccia piccoli uccelli fra le fronde degli alberi nel bosco ove è però facile imbattersi nelle spiumate, penne e piume strappate alle prede. Altri rapaci passano occasionalmente sui nostri territori, tra essi il falco pecchiaiolo, il biancone e l’aquila, soprattutto giovani in fase erratica. Altri uccelli la cui osservazione (ma anche l’ascolto del canto) può risultare particolarmente interessante sono, il cuculo e i picchi. Sono presenti e facilmente osservabili tre specie: il picchio rosso maggiore, il picchio verde e il picchio nero, il più grande ma meno comune. Interessante anche l’osservazione degli uccelli legati ai corsi d’acqua come il martin pescatore, il merlo acquaiolo e l’airone cenerino. Altro airone comparso di recente nei prati ove stazionano mandrie è l’airone guardabuoi, piccolo e bianco.
I mammiferi presenti sono schivi e quindi poco visibili; è il caso del capriolo, della lepre e della donnola. Volpe, tasso e faina sono relativamente diffusi, ma di abitudini prevalentemente notturne; lasciano comunque, anche lungo i sentieri, tracce evidenti della loro presenza. Da alcuni anni sono regolarmente presenti sul territorio anche due ungulati di maggior mole, anch’essi schivi e difficili da vedere: il cinghiale e il cervo.
Nei boschi sono anche presenti molti piccoli roditori come il ghiro, il moscardino e poi arvicole e topi campagnoli, principali prede dei rapaci notturni come allocco, gufo e civetta. Nei nostri boschi, spesso nascosto dietro un tronco, ci osserva lo scoiattolo che ci guarda passare lungo il sentiero senza farsi notare; se però ci muoviamo piano, in silenzio, fermandoci a lungo per guardarci attorno, possiamo essere noi a sorprenderlo mentre salta di ramo in ramo.
(Giambattista Moroni - versione aggiornata della prima edizione della carta "Itinerari Escursionistici sul Monte Rena e dintorni)