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Cima Barbignaga
18/06/2015

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Puntuali, in 15, non senza porci il dubbio del tempo ma sperando in una giornata almeno “così così”, ci siamo mossi verso Paspardo.

Lasciate le auto e raggiunti dagli amici del Gruppo Escargot, abbiamo iniziato la nostra camminata su una larga mulattiera verso il Rifugio Colombè. Dopo, il percorso è stato un po’ lasciato alla “scelta” del primo della fila poiché la salita fra le malghe e l’alta prateria non è segnata ma per fortuna la Cima del Barbignaga è molto ben visibile dal basso.

Con un distacco di circa mezz’ora fra i primi e gli ultimi, siamo arrivati tutti in vetta dalla quale lo spettacolo dei monti a 360 gradi è, a dir poco, magnifico.

Sandro ha elencato ad una ad una le varie cime che svettavano dalla lunga catena montuosa ma io ricordo solamente che si evidenziavano sul lato sinistro l’Adamello; dietro, le cime di Concarena e più lontano il gruppo del Bernina, davanti, abbassando lo sguardo si vedeva il lago d’Arno con le creste della Sega D’Arno.

Poi, qui, sul piccolo slargo della cima, tutti a scambiarsi complimenti, ammirazione per il panorama e soprattutto c’era un gran da fare con le macchine fotografiche.

Il ritorno, sempre per “sentiero” ipotetico (cioè inventato), su ripido pendio erboso, ci vede giungere e sostare al Bivacco Pian Del Campo e qui vi è, secondo programma, la sosta per il pranzo al sacco, chiacchiere, risate e…partita a scopa!

(Il canto per i nostri amici caduti l’abbiamo fatto nella chiesetta alpina incontrata più a valle un’ora dopo.)

Ora ci riavviamo per la seconda parte del percorso che si snoda fra boschi e radure scendendo dai 1700 metri ai 1130 ove abbiamo lasciato le auto.

Dal punto di vista botanico è stata la parte più bella: ampi cespugli di rododendri fioriti, erba verdissima puntellata di migliaia di fiori in gran parte gialli ma di diversa specie (Armando mi ha fatto riconoscere, fra tanti, l’Arnica); e ancora abbiamo visto, bellissime, le orchidee, le ginestre nane …e alti, due soli ma indimenticabili, gigli di S. Giovanni (i funghi che abbiamo visti erano tutti velenosi e per fortuna, perché il nostri amici Escargot se ne avessero visti dei “buoni” si sarebbero tutti dispersi in  affannosa ricerca).

La pioggia non si è fatta vedere; la nebbia è venuta, è andata, è salita, è scesa ma non ci ha mai dato fastidio; c’e stata sempre una buona visibilità ed anche qualche sprazzo di sole evidentemente, visto che io, la sera mi sono ritrovata con il naso e le guance rosse!

           Rosanna

Partecipanti: (15) Adriano, Alba P., Alvaro, Antonietta, Armando, Clara, Dario, Gloria, Graziella, Renzo, Luciano, Mario, Roberto, Rosanna, Sandro N.