Corna Trenta Passi
05/12/2024
Ieri, giornata soleggiata ma fredda.
Fredda sia perché di mattina la temperatura era intorno allo zero, sia perché il nostro percorso si snodava sulle pendici della Corna Trentapassi, al cospetto del Lago d'Iseo, sul lato sinistro orografico della valle dove, in questa stagione, il sole riesce raramente a filtrare.
Solo sul tratto finale della montagna, cambiando la direzione del pendio e senza alberi, abbiamo avuto un bel sole; la visibilità era profonda verso i monti a ovest-nord-est ma interrotta dalle nebbie verso la pianura.
Partendo da Pisogne, abbiamo seguito per un bel pezzo quella che è stata la strada Valeriana ed abbiamo preso quota gradatamente lungo la comoda e curata mulattiera; quando poi abbiamo cambiato sentiero e ci siamo avviati, in località Sedergnò, sul tracciato numerato 206, il pendio si è fatto ardito ed impegnativo, almeno fino al raggiungimento della Forcella di Coloreto.
Per arrivare in vetta, da qui, scollinando, siam saliti in leggera pendenza per alcuni minuti e ci siamo collegati alla mulattiera che sale da Zone, che è la via più frequentata per arrivare sulla Trentapassi, facendo poi un ultimo sforzo per ancora circa trenta minuti.
Anche se in parte disturbato dalla nebbia, il panorama che si poteva osservare da questa celebre altura è stato fantastico, come sempre.
Romantico era lo sguardo verso il lago, un po' deluso era invece lo sguardo verso le montagne sulle quali è pochissima la neve, e solo sulle cime più alte.
Fra foto e chiacchiere, si era fatta in fretta l'ora per cominciare la discesa, programmando la sosta per il pranzo al Passo della Croce di Zone.
Con un po' di fortuna avevamo scelto di fare il tracciato in salita sul sentiero più ripido lasciando al ritorno la possibilità di percorrere il più comodo ed ampio giro verso la Croce di Zone e quindi proseguire la discesa sulla carrareccia che scende fino Pisogne o, come abbiamo fatto noi con una leggera deviazione, raggiunge località Sedergnò, che in salita avevamo solo sfiorato, e poi scende decisamente sopra Toline.
Se fossimo discesi dal sentiero 206, l'irregolarità del terreno con la grande quantità di foglie per terra ci avrebbe creato non poche difficoltà; invece il fondo regolare della strada carrareccia ha evitato qualsiasi problema.
Fra i tanti ragionamenti che camminando abbiamo fatto, constatando che quest'anno, qui ma anche altrove, c'è tantissimo fogliame per terra abbiamo cercato di trovarne la ragione: o gli alberi, a causa della tanta pioggia primaverile, erano più frondosi, oppure non ci sono stati sufficienti venti e intemperie per sgombrare i sentieri. O forse tutti e due i motivi!
Quando poi siamo arrivati a livello del lago, a Toline, i due chilometri che dovevamo fare per ritornare al punto di partenza e che pensavamo pesanti, sono stati invece molto piacevoli e rilassanti, perfetti per concludere questa indovinata escursione.
Anche la proposta di far visita alla Chiesetta della Madonna della Neve, un edificio della metà del 1400 costruito in Pisogne adiacente alla “Strada Valeriana”, l'unica strada che anticamente saliva verso l'alta Valcamonica, è stata molto indovinata: l'ingresso è libero, la chiesa è ben illuminata ed i pregiati affreschi del pittore bresciano detto Romanino (1485-1566), sono visibili in tutta la loro grandezza (letteralmente) e bellezza.
Rosanna
Partecipanti n. 13: Anna, Armando, Beppe, Claudio Cancelli, Franco, Giovanni, Marco, Marta, Michela, Rosanna, Sara, Sandro, Simonetta.
Corna Trentapassi
m 1140
m 1140
Km 14.6
5-6 ore circa
m 190 slm
m 1230 slm
E: (escursionistico)
Traccia gpx del percorso |
Locandina descrittiva del percorso |