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Escursione al Corno Birone e Rifugio SEV
06/04/2017

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Bellissima giornata, annunciata da un fresco vento che nella notte a pulito il cielo spazzando vie le nuvole dei giorni scorsi; vento che ci accompagnera’ fino alla vetta.
A partire siamo solo in tredici, pochi! per una tra le piu?’ belle escursioni fatte dal gruppo, per lo piu?’ assenze giustificate, come l’infortunio capitato alla nostra relatrice Rosanna, o a Sandro, in convalescenza dopo il ricovero per un’operazione piu’ difficile del previsto. 

Partiamo da Valmadrera nei pressi del Santuario di S. Martino (m.330) alle h 8.20, seguendo il sentiero “Dario e Wiliam” una via dedicata a due giovani morti 14 anni fa sotto una valanga a Livigno. Abbiamo con noi Roberto, che oggi ci fa guida essendo lui nativo di Valmadrera, anche se la segnaletica qui e? molto curata.
Nella prima parte il sentiero si snoda su facili tornanti tra cespugli di Pero Corvino in fiore, diventando pero’ sempre piu’ ripido man mano ci si alza tra guglie e pareti verticali, non dando tregua ai muscoli delle nostre gambe.
Tra: paesaggio dolomitico, fioriture primaverili (martellina, genzianelle ecc.) e i brillanti laghi Briantei sotto di noi, penso proprio di non avere mai fatto tante foto, forse ho battuto anche il mio amico Efrem; In vetta (m.1116), arrivo tra gli ultimi dopo circa due ore di cammino.
Sulla vetta del Corno Birone il panorama e’ sempre bellissimo, molti del gruppo, c’erano gia’ stati salendo da Civate (escursione del 5 novembre 2015 a S. Pietro al Monte), ma nessuno di noi era mai salito dal “Dario e Wiliam”, sentiero che si e’ rivelato piu’ bello e interessante.
Dopo aver fatto una breve pausa percorriamo la breve cresta che porta alla sella per il monte Rai (1261 m). Da qui riscendiamo verso il monte Prasanto (1244m) e il Sasso di Malascarpa, una delle zone della Lombardia piu’ interessanti dal punto di vista geologico. Rimasto indietro dal resto del gruppo che ha iniziato la discesa verso la Colma, seguo Roberto e Domenico che si sono spinti fino al belvedere, uno terrazzamento protetto da steccati 

creato per ammirare i “campi solcati” interessante fenomeno carsico.
Fatte alcune foto, iniziamo anche noi la discesa e in breve raggiungiamo gli altri diretti verso la Colma (m.997), che e’ il punto di scollinamento del sentiero 4 che collega Valmadrera a Canzo. Qui, dopo una breve consultazione, nonostante la fame inizi a farsi sentire, decidiamo di proseguire per il Rifugio SEV affrontando la salita al passo dei Corni (m.1300) che raggiungiamo alle ore 13 con meno fatica del previsto, grazie anche al capofila Gigi che imposta il giusto passo. 

Dopo aver ammirato il bellissimo panorama dal nuovo versante: Lago di Como e Grigne in primo piano, in meno di 10 minuti raggiungiamo il pianoro erboso di Pianezzo dove sorge l’imponente Rifugio SEV. 

Seduti ai tavolini rimediati nel cortile del rifugio gia’ affollato da molti escursionisti, ci godiamo il nostro pranzo a sacco con le immancabili abituali leccornie e relax di fine pranzo.
Passate le 14, ci incamminiamo per il ritorno sul sentiero nr. 4 che raggiunge e aggira a sinistra il Corno centrale, e prosegue in discesa verso S. Tommaso passando per la fonte “Acqua del Fo’” dove e’ d’obbligo 

una bevuta d’acqua fresca.
Raggiunto il pianoro di S. Tommaso, ci fermiamo ancora a bere, stavolta il mio the e il caffe’ di Domenico. Verso le ore 16 riprendiamo la discesa verso Valmadrera e in meno di mezz’ora raggiungiamo il Santuario di S. Martino dove nei pressi avevamo parcheggiato le auto. 

Armando