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Monte Bronzone
10/11/2016

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Passando per la Valrossa, completamente imbiancata dalla brina, e lungo le rive del lago d’Endine con i copiosi vapori che salivano dalle sue acque,  ieri mattina abbiamo avuto la percezione dell’inverno incombente.

Diversa e’ stata invece la giornata trascorsa camminando verso il Monte Bronzone, sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo, che ci ha visto ancora scaldati dal sole  autunnale.

Partiti da Comenduno alle sette, ben presto siamo arrivati a Vigolo e siamo saliti verso localita’ Bratta, ove, precisamente al Ponte delle tombe (nelle vicinanze e’ stata rinvenuta una piccola necropoli romana con varie tombe nella quali si sono trovati vasi in terracotta ed altri oggetti) abbiamo parcheggiato le nostre tre auto.

Ben presto siamo passati sotto bellissimi castagni e non abbiamo potuto fare a meno di raccoglierne alcuni  frutti anche se poi c’era un peso in piu’ (in verità solo qualche ettogrammo) da portare nello zaino.

In questa prima parte la segnalazione del sentiero lasciava un po’ a desiderare ma  con l’esperienza e il GPS adeguatamente consultato dai nostri esperti Armando e Roberto, con un ampio giro nei boschi prima e con una regolare salita  poi,  siamo giunti in vetta al M.Bronzone (mt.1334).

La temperatura gradevole ci ha permesso di stare lassu’ un bel po’ di tempo permettendoci di riprenderci dalla fatica e di ammirare il panorama tutt’intorno, il lago in primo luogo, le torbiere di Iseo, la linea degli Appennini e poi tutti i nostri monti orobici e bresciani opportunamente elencati sul posto da una  piastra metallica incisa.

Il suono che abbiamo potuto trarre dalla pesante campana non e’ stato festoso (per ottenere il quale avremmo forse dovuto tutti quanti insieme tirare lo scomodo filo metallico) ma piuttosto lugubre: pazienza, abbiamo comunque cosi’ voluto salutare gli altri scarsi escursionisti ed i pochi residenti delle cascine a valle.

Anche il nostro pranzo, nei pressi del  rifugio degli alpini di Gombo Alto (chiuso), e’ stato all’insegna della lentezza e della pace suggerita dalla tiepida atmosfera e dal bel paesaggio.

Anche il sentiero per il ritorno e’ stato in parte trovato per mezzo del  GPS che, preciso, permettendoci un giro ad anello (ho già scritto che ci piace tanto) ci ha ricondotto alla nostre autovetture sulle quali siamo potuti salire solamente dopo aver tolto gli scarponi.

A proposito: avvertiamo chi volesse unirsi a noi nelle nostre “avventure” del giovedi  che si devono prendere scarpe di ricambio!

            Rosanna

Escursionisti: (12) Alba B., Armando, Dario, Elisabetta, Elio, Nando, Gigi, Giovanni, Luciano, Marilena, Roberto, Rosanna.