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Monte Canto
23/02/2017

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Il programma ha previsto per ieri il trasferimento a Sotto il Monte per una gita sui sentieri della modesta altura del Monte Canto posta fra la pianura chiamata “isola” e Pontida con la strada che porta verso Lecco.

È stata l’occasione per rivedere i luoghi che hanno segnato la vita del nostro grande conterraneo, papa Giovanni XXIII, del quale troppo spesso dimentichiamo la santità, la lungimiranza, la bontà. L’enorme considerazione che il mondo ha di lui si trova chiaramente espressa nella lunga galleria, costruita dal PIME a fianco della casa natale di papa Giovanni, dove ogni parete è letteralmente coperta da migliaia e migliaia di ex voto e quadretti dipinti o ricamati, lasciati a testimonianza di grazie, miracoli e aiuti ricevuti dal Santo.

Inoltre la celebre frase “…quando tornate a casa fate una carezza ai vostri bambini e dite che questa è la carezza del papa…” è ancora oggi ripetuta da migliaia di neo genitori che grati per la Sua protezione, portano qui i nastri di annuncio della nascita dei propri piccoli.

Torniamo ora alla nostra escursione; partiti da Sotto il Monte, siamo saliti verso la antica Torre di San Giovanni che sovrasta il paese, ristrutturata dal locale gruppo Alpini per proseguire verso la località Fontanella del Monte, attraversando un fitto bosco purtroppo molto trascurato, con enormi cespugli di rovi ed alberi caduti; il sentiero, invece, qui in terra battuta, è molto evidente e senza disagi.

A Fontanella ci ha stupito la bellezza dell’Abbazia di Sant’Egidio, fondata intorno al 1100 d.c. e che, dal 1964 al 1992, fu la casa di un altro grande sacerdote che nacque nel Friuli ma che qui dedicò la sua vita alla preghiera e all’aiuto per i più deboli ed i più poveri: padre David Maria Turoldo.

Dopo Fontanella ci si incammina su un bel sentiero ora lastricato ora acciottolato, con ai bordi bellissime primule, e, sempre con molta facilità, si raggiunge la sommità del Monte Canto (mt.685 circa).

“Lenc e seguenc” abbiamo continuato il cammino in discesa per il ritorno verso Sotto il Monte.  Avevamo già superato mezzogiorno e qualcuno ha dovuto far tacere i morsi della fame perché, per la sosta, il programma prevedeva di raggiungere il piccolo santuario della Madonna delle Caneve e quindi si è fatto un poco tardi.

Anche in questo santuario c’e’ una traccia di San Giovanni XXIII perché una iscrizione certifica che egli si attivò per il suo restauro.

L’ultimo tratto in paese ci ha portato alla chiesa dove il futuro papa è stato battezzato e quindi alla sua casa natale dove, come detto all’inizio, ci ha stupito l’enorme testimonianza di affetto e di riconoscenza lasciato dai numerosi pellegrini.

L’escursione è stata qualificata “turistica”; ad ogni buon conto, abbiamo percorso circa 13 chilometri ed il nostro saliscendi ha totalizzato un dislivello di 500 metri; 18 sono stati i partecipanti che, pur senza aver goduto del sole, sono stati rallegrati dall’interesse sentimentale, culturale e paesaggistico offerto dai luoghi.

                 Rosanna

Escursionisti: (18) Adriano, Antonietta, Armando, Dario, Elisabetta, Nando, Francesca, Fulberto, Gianmario, Gigi, Gloria, Ida, Marilena, Marilisa, Paolo, Renata, Roberto, Rosanna.