Salta al contenuto principale

Monte Guglielmo dalla Val Palot
26/05/2016

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.

Il M.Guglielmo (Gölem) si trova a cavallo della dorsale che divide il solco della media Val Trompia dal bacino del Lago d'Iseo. Sono molti i sentieri che portano alla cima e noi in questa bella giornata di maggio, numerosi e motivati, siamo saliti dalla Val Palot inerpicandoci da Pisogne sino a località Passabocche  con le nostre cinque auto.

Già è molto bello il salire obbligatoriamente lento, vista la ristrettezza della sede stradale, passando fra verdi prati, boschi ombrosi, paesetti caratteristici e cascine fortunatamente non abbandonate, fino a raggiungere il comodo parcheggio per le auto; quindi iniziamo il cammino su una comoda via sterrata, fra faggi e pini, brevi radure, roccoli e malghe.

Dopo il rifugio Medelet (chiuso) il sentiero si fa più montano e si comincia guadagnare quota. Raggiunto la dorsale del monte, a Punta Caravina, si comincia ad osservare il paesaggio a 360 gradi, grazie anche a un ingegnoso strumento indicatore, composto da piccoli tubi che fungono da cannocchiali orientati ad arte per far scoprire le tante note cime che si stagliano all’orizzonte. in basso il lago d’Iseo, in alto il Monte Bronzone,  Il M.Pora , la cima della Presolana e poi le Alpi e le Prealpi bresciane, solo per dirne  alcune.  Lo stupendo panorama non ci abbandonerà più fino alla cima del monte Guglielmo, cima sovrastata dall’imponente monumento al Redentore, e, visto che siamo in terra bresciana, anche da una bella statua bronzea di papa Paolo VI° (Papa Montini).

Le genzianelle sono tutte aperte e di colore blu quasi psicadelico, visto il bel sole, numerosissimi  sono gli anemoni narcissiflora, più rara la Pulsatilla alpina, insomma la flora incontrata ci ha ampiamente soddisfatto, soprattutto sul percorso in discesa abbiamo ammirato le primule orecchie d’orso che crescono abbarbicate alle rocce, e più in basso l’endemica viola del Monte Guglielmo.

Il nostro cammino è ripreso dopo la sosta per il frugale pranzo (al sacco naturalmente, con dolce finale: colomba “pasquale” offerta dall’amico Efrem. e caffè della moka al rifugio) prendendo un diverso sentiero di ritorno, sentiero molto ripido, sassoso, molto molto bello, impegnativo!

L’ultima sosta (sui prati del rifugio   Medelet) ci ha consentito un breve ristoro con il tè di Armando, un applaudito (bontà loro) coretto montanaro di Sandro, Rosanna e Marilena, la solita combattuta partita a scopa sponsorizzata dal mitico Luciano (con il socio Mauro e gli avversari Dario ed Elio)

Purtroppo non ho accertato se questa volta il nostro campione ha vinto o perso: potrò comunicarvelo nella prossima puntata!

Rosanna

Lunghezza percorso: 12 Km circa - Dislivello tot.: 850 mt

Escursionisti: (22) Antonietta, Antonio, Adriano, Armando, Clara, Dario, Efrem, Elio, Elisabetta, Franco, Giovanni, Graziella, Ida, Renzo, Lucia,  Luciano, Gigi, Marilena, Mauro, Roberto, Rosanna, Sandro N..