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Monte Ocone e Corna Camozzera
06/02/2025

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Bottiglie! non commentabile  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Oggi, giovedi  6 Febbraio, splende il sole, la temperatura è gradevole per essere ancora  pieno inverno.

Lungo tutto il nostro itinerario godiamo di un panorama bellissimo, dalle Prealpi Orobie, alle cime del lecchese e del comasco e, oltre, sulle Alpi fino al Piemonte e la Valle d'Aosta, credo, e poi, sopra la foschia della pianura, spunta la linea scura degli Appennini.

Guardando in basso, da un lato c'è la Valle Imagna con i suoi numerosi piccoli paesi, dall'altro la Val San Martino e, più in là, spiccano i laghetti dell'alta Brianza.

Siamo in gruppo abbastanza numeroso, c'è qualcuno di nuovo, amici degli amici, e portano nuovo entusiasmo e ulteriore simpatia.

Camminiamo tranquillamente fino alla cima del Monte Ocone, con un po' di fatica solo sulla ripida salita verso la cima.

Proseguiamo con brevi discese e poi salite per aggirare e superare le roccette della cresta verso la Corna Camozzera.

Su qualche tratto incavato e rivolto a nord cominciamo a trovare della neve e procediamo con cautela.

Fino ad arrivare ad una ripida canaletta sul fondo della quale c'è un passaggio cruciale; in estate sicuramente superarlo è cosa semplice ma ora, con neve anche un poco ghiacciata, la nostra preparazione o esperienza  di EE  comincia a scarseggiare...

Nell'incertezza di proseguire o di fissare qui la nostra meta finale, vince la prudenza e rinunciamo alla restante salita verso la Corna Camozzera ed al conseguente giro ad anello previsto dal programma.

Ritorniamo quindi sui nostri passi  e rifacciamo lo stesso sentiero appena percorso e che, per lo meno, ora conosciamo bene.

Ma anche in questo caso dobbiamo procedere con molta prudenza e dopo la “discesa ardita” comincia la risalita ed arriviamo nuovamente sulla cima del Monte Ocone.

L'ampio spiazzo attorno alla Croce ci permette una comoda sosta per il pranzo al sacco.

Sole, buon cibo ed allegria sono nostri compagni.

Riprendiamo il cammino verso il punto di partenza, il laghetto del Pertus, e scendiamo lungo la sconnessa mulattiera.

Poi il sentiero prosegue lungo il  crinale, abbellito da tanti vecchi alberi di faggio, alcuni evidentemente  sagomati per essere adattati alle necessità della caccia da capanno, arte ora qui abbandonata e che ancora mostra tanti reperti.

Siamo sulla via del ritorno ma,  diversamente dal solito, tutto il tratto finale è in salita dal momento che, nell'andata, l'abbiamo comodamente percorso in discesa!

La prudente rinuncia a parte della escursione prevista, non ha per  nulla compromesso l'ottima riuscita di questa giornata, semmai ci ha fatto desiderare di ritornare in questi luoghi, impegnativi e panoramici, in un prossimo giorno estivo, quando non ci sarà neve a complicare il passaggio sui numerosi saliscendi, fra rocce, buchi e  anfratti, della cresta verso la  cima della Corna Camozzera.

 

                                      Rosanna

 

Partecipanti n. 16. Anna, Armando, Beppe,  Daniela, Elisabetta P., Flavio,  Franco, Giovanni, Marta, Maurizio,  Michela, Rosanna, Sandro, Sara, Silvana, Stefano.



Laghetto del Pertus
La Passata
m 800
m 800
Km 9.5
ore 6
s.l.m. 1150 m
s.l.m. 1435 m
EE: (escursionisti esperti)
Traccia gpx del percorso
Locandina descrittiva del percorso