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Pizzo dei Tre Confini
10/10/2019

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Partiti da Albino diretti a Lizzola ancora con il buio, sono le sei del mattino ma il traffico   è già intenso per fortuna oggi in senso contrario al nostro. Arriviamo a Bondione alle sette l’indicatore luminoso indica +5 gradi, ci fermiamo al Bar Ambra unico aperto a quest’ora ma già abbastanza affollato per il nostro consueto caffè.

Arriviamo a Lizzola con le prime luci dell’alba, lasciato il centro raggiungiamo il piccolo parcheggio posto proprio alla partenza del nostro sentiero CAI 322. Sono le 7.30 mentre ci apprestiamo a partire, alle nostre spalle ammiriamo lo spettacolo offerto del Diavolo di Tenda con la punta illuminata dal primo raggio di sole. Si sale lungo la ripida carrareccia che conduce alle Piane di Lizzola (m.1350). Oltrepassiamo alcune baite, durante la stagione estiva occupate da mandriani e pastori dediti alla produzione di formaggi, inoltrandoci sempre di più nella valle, tra verdi pascoli e ampi paesaggi. Proseguendo superiamo un breve tratto, attrezzato con catena per colpa della roccia umida, e costeggiando una bella cascata raggiungiamo la conca soprastante e la bella Baita di Sasna (m.1960), sottostante al suo monte omonimo.

L’ambiente ora inizia a cambiare, gli alberi si diradano sempre di più e il panorama inizia a farsi più severo e tipico dell’alta montagna. Non perdiamoci d’animo, la strada per la vetta è ancora lunga, seppur accessibile a tutti, sarà un po' meno per Francesca la new entry del gruppo, per lei  sarà un’impresa raggiungere il lago di Bondione. Superati alcuni dossi prevalentemente erbosi, alternati a tratti un po più ripidi, raggiungiamo la sella che precede il Passo di Bondione (m.2680). Attraversiamo la conca verso destra, guadagnando un poco di respiro e procedendo in falsopiano, raggiungiamo il Passo che ci regala una vista fantastica sull’arcigno Monte Gleno e sul roccioso Pizzo Recastello. Noi ormai ci siamo. Dopo quattro ore di salita e tanta fatica, la vetta della nostra montagna si rivela a nostri occhi. Dal passo seguiamo la cresta sud e le facili roccette, che in poco meno di mezz’ora ci conducono alla cima del Pizzo Tre Confini e a un panorama mozzafiato, che spazia non solo sulle nostre vicine Orobie ma su tutte le alpi centrali dall’Adamello al Bernina.. 

                                        Rosanna

Percorso: Km. percorsi 17 – Dislivello complessivo mt. 1700

Partecipanti: Armando, Fausto N. Fausto O., Francesca, Giovanna, Giovanni, Graziella, Patrizia, Roberto, e Sandro.

In vetta ci attende un piccolo trespolo con una campanella, che possiamo, anzi dobbiamo suonare a monito della cima raggiunta.

Conclusa l’escursione, tornando a casa abbiam fatto la solita sosta al Bar Alice di Ardesio, dove ci siamo concessi un brindisi per festeggiare questa escursione, lunga e faticosa, ma appagante sotto ogni aspetto.