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Rifugio Garibaldi (Parco Regionale dell’Adamello)
12/07/2018

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Dopo un viaggio lungo ma scorrevole, abbiamo camminato tutta la mattina avvolti da umida nebbia; a tratti la nebbia si trasformava in leggera pioggia ma senza infastidirci più di tanto e non ci ha fermato.

Al pomeriggio però il sole ha fatto capolino ed allora, durante la discesa abbiamo potuto vedere la bellezza della profonda Valle d’Avio che da Temù ci porta al Rifugio Garibaldi.

Con le auto si sale alcuni chilometri lungo una sterrata piuttosto malmessa fino a Malga Caldea e poi, a piedi, per un’ora si sale ancora su una carrareccia che il personale dell’Enel usa, o ha usato visto che ora c’è una bella cabinovia, salendo con fuoristrada.

Oltre, l’antica strada militare si è assai guastata ma con buone gambe e facendo attenzione ai molti sassi sconnessi si raggiunge il rifugio senza problemi con altre due ore di buon cammino.

Salendo si costeggiano due laghi artificiali, uno dopo l’altro; se ne immagina un terzo, a monte sulla destra, perché si vede un’alta diga ed,infine, un quarto lago è proprio accanto al rifugio; altri laghetti naturali, ho letto, sono nascosti più in alta quota.

I monti si sono a poco a poco, nel pomeriggio, mostrati nella loro imponenza, solo l’Adamello è rimasto invisibile nell’alta nebbia residua.

Il rifugio ci ha accolto sudati ed infreddoliti e ci ha riscaldato. Erano molto pochi gli alpinisti presenti e ci siamo permessi di essere un po’ chiassosi mentre abbiamo pranzato tutti insieme.

Al ritorno, è bastata qualche occhiata di sole, provvidenzialmente arrivato come già detto, per scaldare l’aria, mostrarci il bellissimo panorama ed asciugare le pietre del sentiero, facilitandoci la discesa.

Non posso non nominare i bellissimi fiori incontrati, primi fa tutti  i gigli martagone, poi, per dirne solo alcuni, i rododendri, le genziane, le costoline, gli eriofori, l’arnica ed infine, fresche piccole e bianchissime, un mazzetto di stelle alpine, quasi invisibili fra le pietre accanto al grazioso sacrario costruito vicino al Rifugio Garibaldi fra il 1916 e il 1917 (durante la prima guerra mondiale  in questi luoghi  hanno vissuto, e molti sono stati i morti, numerose truppe alpine dedite alla tutela dei confini).

                     Rosanna

Percorsi: Km 20 - dislivello complessivo: mt. 950

Partecipano: Adriano, Armando, Efrem, Fausto N, Fausto O, Giovanni, Gloria, Gigi, Graziella, Marilena, Michela, Roberto, Rosanna, Sandro N