Valle del Sellero dal Passo del Vivione
18/10/2018
I colori autunnali degli alberi li abbiamo visti nel tragitto in auto lungo la strada verso la Presolana, poi nella Valle di Scalve e, dopo Schilpario, nel bel bosco che sale fino al Passo del Vivione.
Durante il tragitto a piedi è stato il colore marrone ed ocra della vecchia erba secca dei pascoli a predominare, non essendoci ormai più alcun fiore ed essendo partiti già oltre la “quota alberi”.
Dal Passo del Vivione, quota mt.1828, infatti, siamo andati, attraverso il Passo del Gatto, fino al Passo Sellerino, quota mt.2410, e poi siamo scesi dalla Valle del Sellero che termina sulla strada della Val Paisco, circa quattro chilometri oltre il Passo del Vivione. Con un geniale andirivieni di auto organizzato con la collaborazione del nostro amico Paolo abbiamo evitato un faticoso cammino su strada asfaltata per raggiungere il punto di partenza. Il tempo guadagnato è stato ben speso presso il bar del rifugio e per le nostre divertenti foto-ricordo nel bello spiazzo del Passo.
La prima meraviglia della gita è stato il laghetto di Valbona che, benché contenga in questo periodo poca acqua, mostrava chiaramente la sua coreografica forma a cuore; così come è bello lo stretto Passo del Gatto, superati il quale si va verso i laghetti di San Carlo, nei quali si specchiano le vicine cime, e grande soddisfazione ci ha dato il raggiungere tutti il punto più altro della nostra escursione, il Passo Sellerino. Infine, un’altra meraviglia sono le cascate che caratterizzano proprio la Valle del Sellero.
Ieri eravamo un gruppo numeroso, 22 amici, ed in 6, nell’attesa dell’arrivo dei meno allenati, hanno salito anche i circa 150 metri della adiacente Cima Tre Confini, o Veneroccolo, portando a metri 950 circa il dislivello accumulato.
Poco dopo mezzogiorno ci siamo tutti riuniti in un punto protetto dal vento, scesi dal passo, nella Valle del Sellero, per la sosta del pranzo, occasione per esprimere tutta la nostra soddisfazione ed allegria per essere insieme in questi giovedì bucolici e rilassanti, benché talvolta faticosi, in meravigliose “terre alte”.
Ripartendo, per un tratto abbiamo perso il sentiero, ma una volta ritrovati i segni CAI è stato facile raggiungere le baite in valle e poi la strada sterrata (sulla quale stanno facendo lavori di assestamento) che serve le malghe nel periodo estivo e che porta, come detto all’inizio, fino alla SP 294, punto finale della nostra scarpinata.
Rosanna
Lunghezza percorso ad anello: Km 14 circa Dislivello complessivo mt 800 (+ 150 mt per Monte Tre Confini o Monte Venerocolo)
Partecipanti: Adriano, Alvaro, Armando, Dario, Elisabetta, Fausto, Fulberto, Gianmario, Gigi, Giovanna, Giovanni, Graziella, ida, luciano, Marilena, Nando, Paolo, Renata, Roberto, Rodolfo, Rosanna, Sandro.