Laghetti della Val Cerviera
04/07/2024
Per noi abitanti della Valseriana la zona del Rifugio Curò è una meta frequente: è relativamente facile ed è molto bella, è circondata da molte cime ed è attraversata da innumerevoli sentieri, dai più facili ai più difficili.
Benchè siamo già a Luglio, sappiamo che c'è ancora molta neve in quota ma i laghetti in cima alla Valcerviera dovrebbero essere una meta interessante e non pericolosa.
Ci troviamo in pochi, siamo 9, ed alle ore 7,30 siamo già pronti, a Valbondione, per iniziare la programmata escursione.
E' subito evidente che almeno per tre persone sarebbe bene accorciare il percorso per diminuirne la faticosità. Sandro si presta subito ad assumere la guida del piccolo gruppo che si incammina ed intraprenderà la strada militare per salire con maggiore respiro e dandosi come meta la prima metà della Valcerviera.
Il restante gruppetto è libero di impegnarsi un po' di più e sale al Rifugio Curò dal più ripido sentiero dello “scarico”.
Sin da subito si palesa la ricchezza di acqua guardando la famosa cascata del Serio. Poi vediamo il lago Barbellino totalmente pieno come da anni non ci accadeva di trovare.
Anche la cascatella all'inizio della Valcerviera è particolarmente ricca di bianchissima acqua spumosa.
Saliamo sotto un brillante sole e con aria fresca, superiamo un secondo balzo della valle, avvicinandoci ai laghetti e cominciando a calpestare la neve che è insolita in questa stagione ma che invece, quest'anno, nei punti meno battuti dal sole, è abbondante, proprio come si era previsto.
I laghetti sono distinguibili ma sono in buona parte ancora gelati e coperti da neve.
Con calma ne facciamo il giro, del primo, del secondo e così via, gustandoci la bellezza dell'insolito paesaggio: cielo azzurro, candore della neve anche verso il Recastello ed il Tre Confini e qui, intorno ai laghi, nei pochi spazi dove la neve è sciolta, la verde prateria e le frastagliate roccette sono cosparsi di innumerevoli fiori dai vividi colori.
Vediamo qualche alpinista che cammina sui crinali e qualcuno che si arrampica sulla pendice innevata verso il Recastello; numerosi stambecchi, invece, osservano noi dall'alto, a distanza di sicurezza.
Alcune marmotte fuori dalla tana non hanno fretta di nascondersi e si lasciano guardare a lungo.
Qui, raggiunta la quota più alta della odierna escursione, facciamo solo una brevissima sosta per dissetarci e iniziamo la discesa per poterci unire ai nostri compagni che sicuramente avranno già individuato un bel posto, più sotto, vicino al torrente, per poter pranzare al sacco.
Ci fermiamo, tutti insieme mangiamo e chiacchieriamo con piacere, facciamo varie fotografie ed è tempo di scendere a valle.
Dopo qualche minuto di cammino, facendo un piccolo tratto fra i sassi, fuori dal sentiero, ho visto (ed evitato!) una vipera; in montagna anche questo è un pericolo che non deve essere sottovalutato e che ci consiglia un adeguato comportamento ovvero, guardare bene dove si mettono i piedi.
Rivediamo i tantissimi rododendri e le verdi acque del Barbellino che già durante la salita ci avevano stupito, e intorno al rifugio, che al mattino presto era totalmente deserto, troviamo tanta gente: proviamo ad immaginare quante persone ci saranno alla domenica!
Più a valle, cambiamo un poco l'itinerario e scendiamo verso l'osservatorio e poi attraversiamo Maslana. Il vecchio borgo ristrutturato è sempre ben curato, ordinato e abbellito di fiori e merita decisamente le tante visite turistiche che vi si programmano.
Rosanna
Partecipanti n. 9 : Adriano, Franco, Emilio, Gigi, Giovanni, Graziella, Rosanna, Sandro, Sara.
laghetti della Valcerviera
m 1520
m 1520
Km 16.8
ore 7
m 950
m 2350
E: (escursionistico)
Traccia gpx del percorso |
Locandina descrittiva del percorso |