Da molti anni mi capita di nominare, come una cantilena, il concatenamento della cime “Sec – Fop – Arera".
Tanti anni fa con alcuni amici salendo dal Vaccaro ho certamente percorso il sentiero dal Monte Secco alla Cima del Fop e poi, se non ricordo male, siamo tornati alle baite del Vaccaro attraverso il sentiero più a valle passando dal Rifugio Santamaria in Leten.
Mi era sempre rimasta la curiosità di sapere da dove e come si poteva poi raggiungere, proseguendo dopo il Fop, la cima del Monte Arera.
Ieri ho “scoperto” quest'ultimo tratto: dalla Forcola di Valmora, una rude salita, poco segnata, su erto fondo prativo, attraverso ghiaiose pendici, su rocciose crestine ( abbastanza facili) porta fino alla cima dell' Arera.
Prima, per arrivare alla Forcola di Valmora, superato il Rifugio Capanna 2000, abbiamo imboccato il sentiero segnato come periplo del Pizzo Arera, andando verso destra. Il sentiero qui è ben segnato, è stretto e quasi pianeggiante ed alcune catene facilitano il passaggio in due canali rocciosi.
A destra c'è un bellissimo panorama verso la malga Camplano, Cima Grem e Cima Foppazzi.
Dalla Forcola l'avvio per l'Arera è sulla sinistra, salendo decisi nel ripido prato nel quale si intravede a fatica una traccia di sentiero; più in alto la traccia è più evidente e più intuitiva e, sudando ben bene, si arriva presto in vetta.
Per tutto il gruppo era un percorso inedito ed è stato molto apprezzato perchè solitario, impegnativo, panoramico.
Siamo poi discesi verso Capanna 2000 percorrendo la via normale, questa molto conosciuta ma sulla quale l'escursionista deve sempre essere vigile e pronto perché la scivolata sui sassi o nella ghiaia è sempre in agguato.
Salire sull'Arera non è mai una escursione banale; quest'oggi il bel tempo ci è stato di grande aiuto anche se abbiamo accusato il caldo della temperatura estiva.
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Come da programma, il secondo gruppo di amici, dopo Capanna 2000 ha invece iniziato, dirigendosi verso sinistra, il lungo anello del “sentiero dei Fiori e delle Farfalle”.
E' fra i più bei percorsi ed i più conosciuti delle Prealpi Orobiche per la ricchezza di flora, anche endemica e che qui solamente si trova; per la ricchezza di prati e pascoli è pure una zona particolarmente adatta per l'osservazione di insetti e lepidotteri: da tanti anni è frequentata e studiata da botanici e naturalisti di tutto il mondo.
Si sono incamminati sul sentiero alto ed hanno superato il Passo Gabbia e la Bocchetta di Corna Piana per scendere fino al Lago Branchino.
Da qui inizia il sentiero basso che scende verso la Val Vedra, poi sale costantemente fino a ritornare all'altezza del Rifugio Capanna 2000.
E' un itinerario abbastanza facile nato proprio per permettere l'osservazione del territorio particolare e commovente anche per i più profani.
Hanno fotografato i fiori più belli, hanno incrociato molte persone, hanno pure osservato un bel gruppo di camosci, con piccoli, al pascolo.
Il ritrovarsi tutti al rifugio per il pranzo ed il recupero delle energie è stata la migliore occasione per raccontarci le belle esperienze di questa giornata.
Rosanna
Partecipanti n.17: Anna, Armando, Claudio Ca., Claudio Co., Cristiana, Fiorenzo, Gigi, Graziella, Giovanni, Luigi, Michela, Rosanna, Sandro, Sara, Silvana, Simonetta, Stefano.