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Sentiero “Brigata Fiamme Verdi Antonio Lorenzetti"
16/11/2017

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Non vi so illustrare dove esattamente ci ha portato la nostra escursione di ieri: partiti da Gianico abbiamo girato in lungo ed in largo il fitto bosco sopra la località.

Eravamo con un numeroso gruppo di nembresi ed anche per loro era la prima volta in questi luoghi, purtroppo con segnaletica molto carente. Pertanto dopo la partenza, ad un bivio, abbiamo sbagliato la direzione e salendo per una mulattiera ripida ed ampia ci siamo allontanati troppo dalla nostra meta.

Giunti ad un certo punto la strada si dirigeva verso l’altra pendice del monte dove vedevamo belle baite molto soleggiate; il sole era molto invitante per noi che eravamo immersi nell’ombra più cupa, ma la nostra meta non era quella.

Dunque abbiamo improvvisato una ripidissima salita in un canalone per raggiungere a monte un immaginato “giusto” sentiero. Alla fine, dopo vari saliscendi ed un attraversamento del bosco siamo giunti ad un punto conosciuto e segnalato sulle mappe: “Pra di Larice”, ma era già circa mezzogiorno e la maggioranza ha scelto di fermarsi qui, in uno spicchio di prato soleggiato, per la pausa pranzo che si è protratta a lungo dal momento che si è aspettato il ritorno di un gruppetto che, invece, ha voluto salire, lungo la strada semi asfaltata e semi innevata, fino a Cascina Campellio, circa 300 metri di dislivello più in alto. Sulla facciata si trova una lapide in ricordo di tre partigiani uccisi nel 1944; da qui il nome del Sentiero “Brigata Fiamme Verdi Antonio Lorenzetti”.

Il gruppo si è quindi ricompattato e prima di lasciare l’area di sosta per iniziare la discesa, gli amici nembresi ci hanno chiesto di intonare qualche canto e non ci siamo certo fatti pregare ed alla fine eravamo tutti coinvolti.

Anche in discesa, ma questa volta a ragion veduta e seguendo il programma, abbiamo deviato prima in salita, poi su sentiero traverso, per spostarci in località Albere e poi Piazze. Ci siamo dunque allontanati verso sud (in alto a sinistra si profilavano le piste di Monte Campione) per poi scendere un dislivello di circa 3/400 metri su Pianico deviando verso nord. Quest’ultima parte della mulattiera era talmente piena di foglie di castagno che ci sembrava di galleggiare nelle foglie: una bellissima

sensazione purché non si inciampasse in sassi ed

in rami nascosti con il rischio di una scivolata.

La mia impressione è che abbiamo reso difficile una escursione facile, ma, tutto sommato, abbiamo trascorso una memorabile giornata rallegrata dal bel sole, anche se l’abbiamo quasi sempre visto da lontano, da una simpatica compagnia e da “terre alte” meravigliose.

                                     Rosanna

 

Escursionisti 13: Antonietta, Alvaro, Armando, Efrem, Elisabetta e Gianmario, Fausto, Gigi, Giovanni, Roberto, Rosanna, Sandro e Graziella. Ed altri 22 escursionisti del gruppo Escargot

Note: Lunghezza del percorso: 17 Km. circa.  Dislivello: mt 1320, complessivi mt 1500